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La Storia di “Dreamer”

Per poter dar vita a queste esperienze di mare, essendo l’associazione molto giovane e sprovvista di capacità economica propria, si è pensato di fare richiesta alla procura di Locri per la cessione di una imbarcazione. Durante questi ultimi anni, le guerre nel Mediterraneo hanno portato inevitabilmente all’allontanamento di povera gente che cerca, anche se in maniera non nobile, di scappare dal proprio paese. Le uniche rotte praticabili, anche se non legali, vengono fatte tramite imbarcazioni, per le tratte turche, a vela. Imbarcazioni sicuramente di lusso ma atte a trasportare turisti per il Mediterraneo. Queste imbarcazioni vengono utilizzate per il semplice motivo che non vengono subito individuate come barche per trasporto migranti, almeno fino a quando non vengono avvistate da eareo o elicotteri per il controllo dei mari. Il viaggio massacrante e in pessime condizioni per via della capienza limitata, 16 persone di
equipaggio contro i 120 trasportati illegalmente, termina sulle coste italiane se va tutto bene.

Le barche quindi sequestrate dalle autorità sono destinate alla demolizione o all’affidamento ad associazioni senza scopi di lucro se queste ultime ne fanno richiesta. Dopo un iter
abbastanza macchinoso, fatto di domande, ispezioni a bordo e autorizzazioni da parte del Giudice.

Dopo essersi sincerato della perfetta capacità a scopo benefico di richiedere l’imbarcazione, ci è stato assegnato un motoveliero che, per le sue caratteristiche, rientrava nella tipologia di barca utile al fine.

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